Švarc

Negli anni immediatamente postrivoluzionari, prima attore poi giornalista, entra in contatto con il gruppo poetico d’avanguardia Oberiu e inizia a scrivere versi nel 1924. Del 1929 è il suo primo lavoro teatrale ( Underwood ); a partire dal secondo, Il tesoro (1933), trova un’originale formula in cui mescola elementi del mondo fiabesco infantile con precisi riferimenti alla realtà a lui contemporanea. Sia Il re nudo (1934) sia L’ombra (1940), due divertenti allegorie politiche, vengono vietate dalla censura: stessa sorte tocca a Una notte (1942), sul blocco di Leningrado, e a Il drago (1943-44), ispirato alla leggenda di Lancillotto e il drago di Perrault, ma diretto contro l’autoritarismo, la corruzione e il razzismo. Fino alla morte di Stalin, S. non ha la possibilità né di pubblicare né di veder rappresentati i suoi lavori (circa venticinque, alcuni dei quali ancora oggi inediti), vive di lavori occasionali, scrive commedie per bambini e qualche sceneggiatura cinematografica. Nel 1956, a due anni dalla morte, esce una raccolta di commedie: da allora, anche se con non poche difficoltà, il suo nome torna a circolare nei repertori dei teatri sovietici.