semiologia,

La semiotica del teatro si sviluppa dalle riflessioni teoriche e analitiche del Circolo di Praga (1931-1941) e dello strutturalismo, con la finalità di studiare le strutture e i meccanismi linguistici di produzione di senso e comunicazione del teatro. Nel 1963 R. Barthes nel suo Littérature et signification indica nella `polifonia informazionale’ e nello `spessore dei segni’ il tratto distintivo del teatro e la sua vera sfida alla sistematicità analitica della semiotica. Nella sua prima fase, la semiologia del teatro punta il proprio interesse sull’elemento testuale del teatro, in particolare sul testo verbale scritto che costituisce il testo drammatico. Con i lavori di Tadeusz Kowzan (The Sign in the Theatre, 1968) nasce e si sviluppa tra il 1965 e il 1975 la semiotica del teatro come disciplina intesa a elaborare una codificazione specifica dei sistemi di segni che costituiscono il teatro e ad approntare dei sistemi esatti di analisi. Un tentativo di fondare teoricamente l’approccio della semiologia teatrale è compiuto da Patrice Pavis.

In opposizione alla concezione linguistico-strutturalista che considera il teatro come un linguaggio privilegiando il testo drammatico (in questa prospettiva Lire le théâtre, 1977 della Ubersfeld), Georges Mounin (Introduction à la sémiologie , 1970), Franco Ruffini (Semiotica del teatro: ricongizione degli studi , 1974) e soprattutto Marco De Marinis nel 1975 e poi con un intervento decisivo sulla rivista semiotica “Versus” (Lo spettacolo come testo, 1978) sottolineano la necessità di una modificazione radicale dell’approccio assumendo lo spettacolo concreto come vero oggetto dell’analisi semiotica. Ulteriori riflessioni sulla dimensione performativa del teatro vennero condotti da Michael Kirby, Keir Elam ( The semiotics of Theatre and Drama , 1980). La nascita della pragmatica di Peirce sposta gli interessi della semiotica verso l’analisi del contesto spettacolare – e in particolare della relazione attore-spettatore – e le modalità di funzionamento della ricezione teatrale (per l’Italia vedi gli studi di Serpieri e Bettetini). Gli studi più recenti (De Marinis, Capire il teatro , 1988) muovono verso una semiotica storica che concepisce il proprio oggetto come `reperto culturale’ (i riferimenti sono a Kristeva, Bachtin, Lotman) e lo indaga attraverso un’attenta analisi contestuale dello spettacolo.