Schnitzler

Nella produzione narrativa e drammaturgica di Arthur Schnitzler la dissoluzione dell’Impero austro-ungarico fa da sfondo alla crisi dell’individuo, sempre più chiuso tra le pareti di un io confuso e velleitario; ma se in ambito narrativo Schnitzler si trova all’avanguardia – con il racconto Il tenente Gustl (Leutnant Gustl, 1901) introduce per la prima volta nella letteratura in lingua tedesca il flusso di coscienza, non altrettanto può dirsi in campo teatrale, dove il suo contributo è stato forse meno radicale. Laureatosi in medicina, cominciò a frequentare il `Caffè Grienstadl’, dove lo scrittore Hermann Bahr diffondeva la nuova letteratura francese. Qui Schnitzler incontrò i bei nomi della gioventù letteraria austriaca (Hofmannsthal, Kraus, Polgar, Altenberg), con alcuni dei quali strinse una duratura amicizia.

Nel 1888, a sue spese, fece pubblicare l’atto unico L’avventura della sua vita, in cui compaiono per la prima volta i personaggi di Anatol e Max. Gli atti unici di Anatol sono i primi a vedere la luce: nel 1889 pubblica Episodio , nel 1890 esce in rivista il poema drammatico in un atto Il canto di Alkandi ; nell’ottobre del 1892 viene dato alle stampe l’intero ciclo, con un prologo di Hugo von Hofmannsthal (Loris). Il successo giunge nel 1895, con la rappresentazione al Burgtheater di Amoretto (Liebelei), storia dell’infelice amore di una ragazza di periferia per un giovane e insensibile borghese, destinato a rimanere in cartellone fino al 1910. L’attenzione di S. andava sempre più concentrandosi sugli atti unici. In questi anni sono allestiti Paracelso (1899), l’interessante esperimento di `teatro nel teatro’ del Pappagallo verde (Der grüne Kakadu, 1899), Res nullius, L’una e mezzo (ispirato dall’attrice Adele Sandrock, con la quale S. aveva una relazione), Acquisti di Natale a Vienna (del ciclo di Anatol), Il velo di Beatrice (Der Schleier der Beatrice, 1900).

Nel 1901 va in scena lo spettacolo Marionette, incentrato sul tema della precarietà dell’esistenza; quando verrà dato alle stampe, comprenderà anche Il burattinaio e Il valoroso Cassian . Sempre dello stesso anno è la prima rappresentazione, a Berlino, dell’atto unico Le nozze di Anatol e la pubblicazione del dialogo La notte di san Silvestro . Il ciclo di atti unici Ore di vita (comprendente l’atto omonimo, La donna col pugnale, Le ultime maschere, Letteratura), imperniato sull’analisi del difficile rapporto arte-vita, viene rappresentato nel 1902. L’anno successivo è la volta di Girotondo (Reigen; sono allestiti solo due dei dieci dialoghi che lo compongono: soltanto nel 1920 e con grande scandalo verrà rappresentato tutto il ciclo), che indaga il delicato territorio dei rapporti di coppia. La strada solitaria (Der einsame Weg) viene rappresentato a Berlino nel 1904: forse il suo capolavoro. Negli anni successivi prosegue febbrile l’attività, con due commedie Intermezzo (Zwischenspiel, 1905) e Il richiamo della vita (Der Ruf des Lebens, 1906), e con l’atto unico Il gran teatro dei burattini.

Nel 1909 viene rappresentata la commedia in un atto La contessina Mizzi (Komtesse Mizzi). Nel 1910 a Dresda viene realizzata la pantomima Il velo di Pierrette, con musica di Ernö von Dohnanyi; nello stesso anno a Vienna si rappresenta la `storia drammatica’ Il giovane Medardo (Der junge Medardus). Le tragicommedie L’ampio paese (1911) e Il professor Bernhardi (1912), storia di un medico ebreo che fatica a imporre i propri principi etici, introducono alla seconda parte della vita letteraria di Schnitzler, in cui si fa prevalente l’analisi dell’io e la volontà di «tracciare quanto più decisamente possibile i confini tra conscio, semiconscio e inconscio»; proprio a partire da questo snodo, del resto, si fa meno incisiva la drammaturgia rispetto alla narrativa.

Del 1915 è la rappresentazione degli atti unici Commedia delle parole, i cui personaggi sono, come scrisse lo stesso autore, «privi di nucleo e vegetano in una solitudine terribile, di cui però non diventano mai del tutto coscienti». Nel 1916 scrive l’atto unico Lapidi (fa parte del ciclo di Anatol ) e nel 1917 pubblica la commedia in versi Le sorelle ovvero Casanova a Spa (Die Schwestern oder Casanova in Spa). Nel 1924 viene rappresentata La commedia della seduzione. Nel 1929 si allestisce l’ultimo lavoro teatrale di S., Brezza d’estate, nato dopo una elaborazione più lunga del consueto, segnata anche dal suicidio della figlia Lilli; paradossalmente si tratta dell’opera più serena dell’autore. Nel 1931 viene rappresentato il poema drammatico Il sentiero del laghetto, concluso dieci anni prima.