Rubertelli

La carriera di Nicola Rubertelli si lega sin dagli esordi con il regista A. Calenda (Enrico IV di Pirandello, 1981; Amanda Amaranda di P. Shaffer, 1989; Il medico dei pazzi di E. Scarpetta, 1990), curando allestimenti di grande risonanza, come Le rose del lago di F. Brusati (1991), in cui un geometrico gioco di ombre visualizza un vuoto che è essenza profonda della commedia; il funzionale Madre Coraggio di Brecht (1991), dalle scene a pannelli come marchiate di nero, che rivelano sul fondo uno spazio lastricato di pietra; e il recente L’onorevole, il poeta e la signora di A. De Benedetti (1994). Con L’ammalato per apprensione di R. De Simone da Molière (1990) stringe un proficuo legame con l’artista napoletano, per il quale cura Il drago (fine di un ammazzadraghi) di E. Švarc (1991), il singolare spettacolo-concerto Lo cunto de li cunti di R. De Simone (1993) ed il fortunato Agamennone di Eschilo (1994), a cui lavora con la costumista O. Nicoletti. Occasionale, e tuttavia indovinata, è la sua collaborazione con G. De Monticelli: Tutto per bene di Pirandello (1991), con una geometrica e simbolica intelaiatura-prigione, esalta la convergenza dell’insieme intorno al protagonista, focalizzando il nucleo specifico della commedia.