Riondino

Dopo aver lavorato dieci anni a Firenze come bibliotecario, David Riondino artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni ’70. Nel 1975 debutta allo Zelig di Milano avviando un’attività che lo porterà a esplorare quasi tutte le forme di comunicazione, costruendo il suo personaggio spettinato, fine verseggiatore saggiamente satirico. La sua produzione è molto ricca a partire dalla musica; il primo album è “Boulevard”, seguono “Tango dei miracoli” (uscito solo in edicola con illustrazioni di Milo Manara), “Racconti picareschi” (1989), “Non svegliate l’amore” (1991), “Temporale” (1994) e, infine, “Quando vengono le ballerine” (1995). Sul grande schermo lo vediamo a fianco di Paolo Rossi in Kamikazen (1987), Cavalli si nasce (1989) di Sergio Staino, a fianco di Paolo Hendel, fino a Cuba Libre (1997), di cui è regista. Contemporaneamente prosegue il suo percorso come attore teatrale con Romanzo picaresco (1989) e di nuovo a fianco di Paolo Rossi in Chiamatemi Kowalski e La commedia da due lire (1990), per continuare con Paesaggi dopo la battaglia (1991), O patria mia (1993-94) di Giuseppe Bertolucci e, infine, Solo con un piazzato bianco (1996). Numerose sono anche le sue apparizioni sul piccolo schermo in trasmissioni come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per ferie, L’araba fenice .