Pontedera,

Il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Gruppo di Pontedera, fondato nel settembre del 1974 da Dario Marconcini e da Roberto Bacci, ha assunto nell’arco d’un ventennio vari nomi: Piccolo teatro di Pontedera, Compagnia Laboratorio, P. Teatro, Teatro Era, Istituto di ricerca e produzione teatrale della Toscana. È in fase di creazione, con la Fondazione Sipario Toscana, il Teatro nazionale d’Arte della Toscana. Pontedera è una `capitale nascosta’ del teatro, geograficamente marginale eppure centrale nella ricerca di un modello e di un linguaggio nuovi. È nato quasi dal nulla, per iniziativa di alcuni attori filodrammatici, quali erano Marconcini e Bacci, e di alcuni volenterosi privati. Un teatro fatto in casa, ma con larghe ambizioni; dapprima isolato all’interno della stessa città, ma intraprendente per i legami con voci teatrali lontane, prima fra tutte quella dell’Odin Teatret di Eugenio Barba, poi quella, sempre più robusta e radicata, del Workcenter di Jerzy Grotowski. Dal primitivo gruppo di dilettanti testardi, che uscì allo scoperto con un Macbeth di Shakespeare, diretto nel ’75 da Bacci, da quel minuscolo sodalizio di gente che si sentiva dominata dall’ombra del Living Theatre, si sono sviluppati tre successivi gruppi o compagnie, all’interno di una struttura più immaginativa che organizzativa che, col tempo, ha saputo diventare un punto di riferimento internazionale, in un clima che Georges Banu ha paragonato a quello delle accademie cinquecentesche. Oltre a una quantità quasi incalcolabile di seminari e di incontri con i protagonisti internazionali della ricerca (Barba, Brook, il Bread & Puppet ecc.), Il Centro di Pontedera svolge un’intensa attività organizzativa e distributiva. Lancia progetti di ricerca a largo respiro, per esempio quello che si svolge dall’ottobre 1980 al giugno 1982 intitolato “L’eresia del teatro: Stanislavskij”, coordinato da Paolo Pierazzini e Dario Marconcini, cui partecipano come insegnanti Marisa Fabbri, Jerzy Stuhr e Ryszard Cieslak. Dal 1978 al 1987 dirige il festival di Santarcangelo e, successivamente, le rassegne Volterrateatro e Passaggio a Pontedera. Con gli anni ’80 passa anche alla fase produttiva, allestendo, fra l’altro, Zeitnot di Bacci (1983), Le serve di Genet con drammaturgia di Paolo Billi e regia di Marconcini (1985), A. da Agatha con la regia di Thierry Salmon (1986, ripresa nel 1994), Laggiù soffia da Melville, regia di Bacci (1986), Hamletmachine di Müller con la regia di Tiezzi (1987), Edipo Iperboreo di Raul Ruiz (1988), Mattutino: diario di un curato di campagna da Bernanos, regia di Marconcini (1991).