Pomodoro

Nei progetti scenografici l’artista si avvale della sua esperienza di scultore astrattista, intendendo lo spazio in modo instabile, tramite forme astratte e monumentali sculture di luce. Nel 1953 partecipa a un concorso di scenografia promosso da A.G. Bragaglia, progettando insieme a Giorgio Perfetti scene e costumi per l’ Oreste di Alfieri. L’anno seguente ottiene un altro premio per le scene di Santa Giovanna dei macelli di Brecht. Nel 1982 riceve dal direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma, l’incarico di realizzare scene e costumi per la Semiramide di Rossini, in occasione del centenario del Teatro. Al Teatro Massimo di Palermo realizza, fra il 1983 e il 1985, le scene e i costumi per le versioni di Emilio Isgrò, in dialetto siciliano, di Agamennuni , I Cuefuri e Villa Eumenidi di Eschilo. Dal 1986 inizia la collaborazione con il regista Chérif col quale lavorerà per: La tragedia di Didone di Marlowe al Teatro dei Ruderi di Gibellina; La Chute de Cleopatre di Ahmad Shawqui a Gibellina (1989); I paraventi di Jean Genet al Teatro Testoni di Bologna (1990); Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès (1992) e Più grandiose dimore di E. O’Neill al Teatro dei Satiri a Roma (1993). Fra le altre esperienze in ambito teatrale: l’ Edipo re (da una versione di I. Stravinskij e J. Cocteau da Sofocle), rappresentato nel 1988 all’Accademia musicale Chigiana di Siena; l’ Oreste di V. Alfieri (1993); Stabat mater (Roma 1994), La passione secondo Giovanni (Asti 1994) e Vespro della Beata vergine di A. Tarantino, sempre per la regia di Chérif (Benevento 1995).