Pernice

Interprete duttile, capace di passare con qualità e impegno dai ruoli comici a quelli drammatici, Gino Pernice debutta dopo un diploma ai Filodrammatici (1952) nel Carrozzone di Fantasio Piccoli, per passare allo Stabile di Genova (La foresta di Ostrovskij); ma a rivelarlo fu il ruolo di Ser Andrea ne La dodicesima notte di Shakespeare con la Compagnia dei Giovani. Seguiranno altri impegni importanti con Morelli-Stoppa, Romolo Valli e De Lullo (Sei personaggi in cerca d’autore). Lavora in seguito con altri registi di calibro: con Enriquez ne la Bisbetica domata di Shakespeare, con Besson, Garinei e Giovannini (Se il tempo fosse un gambero), con G. Lavia nella parte dell’inquietante Vanzi in Non si sa come di Pirandello e con N. Manfredi, interpretando il comico Zio Oreste. Vince il premio Sciacca 1991 come attore non protagonista per il balbuziente in Due dozzine di rose scarlatte di A. De Benedetti. Partecipa a Italiani, brava gente di De Santis, e La classe operaia va in paradiso di E. Petri. Ha anche una breve attività televisiva.