Osborne

Dopo un breve apprendistato come giornalista, poeta, attore in compagnie di provincia, John Osborne scrisse le prime commedie, Il diavolo dentro di lui (The Devil Inside Him, 1948) e Nemico personale (Personal Enemy, 1955, in collaborazione con A. Creighton). Nel 1955-1956 la English Stage Company diretta da George Devine iniziò la sua attività al Royal Court Theatre; rispondendo a un annuncio di Devine pubblicato su “The Stage”, O. inviò Ricorda con rabbia (Look Back in Anger, 1956), a cui resta legata la sua fama e la rinascita del teatro inglese degli anni ’50 e ’60. Il protagonista, Jimmy Porter, divenne il simbolo di uno scontento e di un disagio abbastanza indeterminato, ma che rispecchiava la reale condizione di larghe fasce sociali, conseguente anche alla crisi economica e d’identità della Gran Bretagna, decaduta dal rango di grande potenza mondiale; le novità furono l’ambientazione popolare, la giovane età dei personaggi, la violenza del linguaggio colmo di urla, insulti e oscenità, mentre la struttura restava quella tradizionale del well-made-play . Le opere successive hanno ridimensionato l’autore ad abile artigiano, capace di aggiornare le formule e le convenzioni della tradizione. L’istrione (The Entertainer, 1957, portato sulle scene da Laurence Olivier) alterna momenti della vita privata di una famiglia di attori (i Rice) a numeri di music-hall, recitati da Archie Rice, che non hanno la forza straniante dei songs brechtiani ma restano all’interno dell’illusione scenica. La denuncia del declino e dell’impoverimento del music-hall non si traduce in termini di vera critica, bensì in nostalgia dell’Inghilterra edoardiana. Seguono Epitaffio per George Dillon (Epitaph for George Dillon, 1958, in collaborazione con Creighton), Il mondo di Paul Slickey (The World of Paul Slickey, 1959) e il dramma tv Un argomento di scandalo e preoccupazione (A Subject of Scandal and Concern, 1960), dove si riaffaccia il tema del ribelle, nella figura di George Holyache, l’ultima persona a essere condannata per ateismo in Inghilterra.

La qualità dell’opera di Osborne dopo il 1960 è stata molto discontinua. Accanto a drammi inferiori quali Le commedie per l’Inghilterra : Il sangue dei Bambergh e Per pacco postale (Plays for England: The Blood of The Bambergh, Under Plain Cover, 1962), Patriota per me (A Patriot for Me, 1965), Tempo presente (Time Present, 1968), Hotel Amsterdam (The Hotel Amsterdam, 1968), A ovest di Suez (West of Suez, 1971), ci sono momenti positivi e di ripresa: Lutero (Luther, 1961) e Prova inammissibile (Inadmissible Evidence, 1964). O. è affascinato da Lutero per la sua lotta solitaria contro l’epoca e la società in cui vive, ma non lo interessano le ragioni storiche e ideologiche della sua ribellione. Prova inammissibile è l’ultimo lavoro in cui sia presente una certa ricerca teatrale. Il protagonista Bill Maitland è un avvocato in crisi che nel corso del dramma perde via via il contatto con la realtà. I dialoghi, e soprattutto i monologhi di Bill, passano da un livello naturalistico a una progressiva stilizzazione linguistica fino a toccare toni quasi surreali. Di O. sono da ricordare anche alcuni adattamenti: Impegno mantenuto (1966, da Lope de Vega), Hedda Gabler (1972, da Ibsen), Il ritratto di Dorian Gray (1973, da Wilde). Ha ridotto per lo schermo i suoi Ricorda con rabbia (1959, regia di Tony Richardson, protagonista Richard Burton) e L’istrione (1960, regia di Richardson, protagonista Laurence Olivier). Sempre per la regia di Richardson ha scritto la sceneggiatura di Tom Jones , dal romanzo di Henry Fielding (1963, protagonista Albert Finney). Dopo l’insuccesso di Watch It Come Down (1976) non ha più scritto nulla per il teatro, limitandosi a qualche lavoro televisivo. Nel 1992 il Teatro Parioli di Roma ha allestito Ricorda con rabbia trentacinque anni dopo di e con O., che in un’intervista al `Corriere della Sera’ ha dichiarato: «È il seguito di Ricorda con rabbia , dove i personaggi sono ormai invecchiati. Non c’è più rabbia ma solo nostalgia per ciò che si è perduto».