Micheli

Maurizio Micheli passa l’adolescenza a Bari e a vent’anni si trasferisce a Milano dove frequenta diplomandosi la Scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. È in questa città il suo esordio teatrale. Vive esperienze assai varie, dimostrando una buona capacità di adattarsi a espressività diverse. Tuttavia il suo specifico artistico rimane il comico. Interprete di numerosi spettacoli, con registi di fama come Patrice Chéreau e Aldo Trionfo, dal 1972 al 1977 si dedica al cabaret dove scrive e interpreta ben quindici spettacoli, tra cui Patria e mammà , Giovinezza addio , Magic modern Macbett e una versione di Cyrano . Nel 1978 scrive con Umberto Simonetta Mi voleva Strehler che colleziona oltre quattrocento repliche, un testo che racconta le attese e le speranze di un attore chiamato dal grande regista. Nel 1981 mette in scena al Teatro Piccola Commenda di Milano Né bello né dannato e nel 1984 è al Teatro Gerolamo di Milano con Nudo e senza meta , entrambi da lui scritti e diretti. È autore del testo Il lupo, messo in scena nel 1985 da Daniele Formica e nello stesso anno recita ne Il contrabbasso di Süskind, di cui cura la traduzione e l’adattamento. Poi scrive, dirige e interpreta lo spettacolo musicale Il complesso (1987). Dopo alcune fortunate esperienze televisive torna al teatro con la pièce In America lo fanno da anni (1988) scritta insieme con U. Simonetta, incentrata sul mondo della televisione. Nel 1989 recita in L’ultimo degli amanti focosi di Neil Simon per la regia di Nanni Loy e in Romance romance una commedia musicale diretta da Luigi Squarzina. Più di recente ricordiamo Disposto a tutto (1992) scritto insieme a Enrico Vaime e Cantando cantando (1994), di cui è autore e regista. La vena brillante caratterizza le ultime stagioni con le interpretazioni dei remake delle commedia musicale firmate da Garinei e Giovannini: Buonanotte Bettina con Benedicta Boccoli (1994-95) e Un paio d’ali con Sabrina Ferilli (1996-98). M. è inoltre autore di canzoni e di programmi televisivi tra cui: Al Paradise regia Antonello Falqui, Viva le donne e Grand Hotel scritto a quattro mani con Umberto Simonetta e Cinema che follia . Nel cinema è protagonista di uno dei migliori film di Bruno Bozzetto, Allegro ma non troppo (1978).