Marzot

Vera Marzot compie gli studi classici, all’Università internazionale di studi sociali di Roma e vince una borsa di studio per la sezione costume del Centro sperimentale di cinematografia. Inizia l’attività professionale nel cinema come assistente ai costumi con P. Zuffi nel 1959 per il film Il Generale della Rovere di R. Rossellini. Per alcuni anni a partire dal 1962 è assistente di P. Tosi con cui inizia una lunga collaborazione lavorando a film come Il Gattopardo di Visconti. Il suo esordio nel teatro lirico avviene quando Visconti le affida i costumi per il Don Carlos di Verdi (Opera di Roma 1965), seguiranno altre produzioni come Rosenkavalier di Strauss (1966) sempre all’Opera e Traviata di Verdi (Covent Garden di Londra). Trascura sempre più il cinema dedicandosi al teatro, instaurando un’interessante collaborazione con il regista L. Ronconi creando i costumi per numerosi spettacoli di prosa tra cui L’anitra selvatica di Ibsen (Stabile di Genova, 1976), L’uccellino azzurro di Maeterlinck (Teatro Regio di Reggio Emilia, 1979), Ignorabimus di Holtz (Prato Teatro Regionale Toscano, 1986), Il mercante di Venezia di Shakespeare (Comédie-Française, 1987), L’uomo difficile di Hofmannsthal (Stabile di Torino, 1990), Questa sera si recita a soggetto di Pirandello (coproduzione Teatro di Roma, Exspo Lisbona, 1998). Inoltre disegna i figurini per Aida di Verdi (Teatro alla Scala, 1985), spettacolo in cui i costumi hanno una parte dominante nell’illusione scenica. Qui alla ricerca minuziosa del dettaglio e al sensibile uso del colore, abbina una grande abilità e fantasia nell’uso dei tessuti e dei materiali. E ancora per il teatro d’opera il Fetonte di Jommelli (1988), Oberon di Weber (1989), Lodoiska di Cherubini (1991), Tosca di Puccini (1996) tutte opere progettate per il Teatro alla Scala con la regia di L. Ronconi. Sempre con il medesimo regista fra gli altri cura i costumi di Giro di vite di Britten al Teatro Regio di Torino (1995), L’Orfeo e Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi nel 1998.