Maresca

«Et voilà, son qua, sono il Maliardo!» esclamava Carlo Dapporto, che poi ricordava: «Aprendo il mantello sul frac, indicavo la fodera e sillabavo “Se-ta!”. Dal loggione scandivano in coro: “Rayon!”. Poi suonavano le sirene d’allarme e addio risate. 1944, una breve stagione. Avevo una splendida soubrette, Marisa Maresca, che dopo me formò binomio con Walter Chiari…». Era definita la `bomba del sesso’, fece un’imitazione di Joséphine Baker con perizoma e reggiseni di banane, ed estimatori dallo sguardo appuntito sentenziarono che la copia aveva superato, in avvenenza, l’originale. Nata da famiglia di famosi artisti di varietà, madre soubrette, padre Achille impresario, zio Luigi star di operette, a quindici anni divenne una delle `donnine’ di Macario, passò in piccole riviste d’avanspettacolo allestite dal padre. Titoli espliciti: Donne in tutte le salse , Chi vuole una donna? e, il più noto, Se parlasse questa penna , con i fratelli De Rege e Fausto Tommei. Divenne primadonna alla fine della guerra. Dopo Dapporto, fu ininterrottamente con Walter Chiari fino al 1950: a ventisette anni si ritirò per sposare il conte-industriale Agusta. Quando, nel 1945, `saltò’ il reggipetto frantumandosi in due coppette, corolle, stelline, piumini (la polizia dettò le misure minime: dieci centimetri di base per dieci di altezza: ma chi andava a misurare?), la M. superava tutte le altre concorrenti «con i suoi liberi seni esibiti torpidamente». Nel 1945, nota un cronista, «Marisa Maresca si prodiga con tutta la sua graziosa vivacità» in Simpatia di Marcello Marchesi, con Walter Chiari `instancabile’, Alda Mangini `gustosa’ e Vittorio Caprioli senza alcun aggettivo. Nella stagione successiva, a Napoli, Teatro delle Palme, andò in scena Se vi bacia Lola di Bracchi e Danzi, un `sontuoso’ spettacolo con la `conturbante’ M., attrice e ballerina `d’eccezione’ e con Walter Chiari «vivacissimo ma sempre docilissimo nel farsi baciare». Torna come autore l’inesauribile Marchesi con Allegro (1947-48, Teatro Mediolanum) e la M. «vi spicca per la sua eleganza». Chiari «per la sua comicità»; c’è anche Pamela Palma: anche lei, l’anno dopo, in gonnellino e reggiseno di banane. D’altronde, la Baker in persona si esibiva in avanspettacolo in altro teatro milanese. «La nudità della Maresca, strega professionista, era nudità esangue» si scrisse. Ma lei, in un’occasione epica, sfilò in passerella con indosso solo tre teste di volpe nera, piazzate nei punti più opportuni.