Longanesi

Il teatro fu uno dei bersagli prediletti di Leo Longanesi: ammalato di provincialismo, era – a suo parere – insopportabilmente antiquato e del tutto al servizio di attori di fatto incapaci di recitare. Promotore delle nuove tecniche di comunicazione di massa, la sua attenzione andava, piuttosto, in direzione del cinema. Il contributo alla drammaturgia si riduce perciò a una serie di rapidi atti unici in cui – facendo mostra delle sue affilatissime armi satiriche – Longanesi sbeffeggia la società contemporanea, lasciando peraltro affiorare anche un certo sentimentalismo nostalgico. Tra essi, si ricordino, Una cartolina del cuore (1930) e Una conferenza o la storia di Francia (1942).