Lionello

Nel 1953 Alberto Lionello recita nella compagnia Elle diretta da Marcello Giorda all’Excelsior di Milano Tre topi grigi di A. Christie con Fanny Marchiò, regista C. Fino. È poi nella compagnia Adani-Cimara-Volonghi (La sensale di matrimoni di T. Wilder e Come si dovrebbero amare le donne di C. G. Viola, 1956). L’affermazione arriva, sulla scia del grandissimo successo della Tv (Canzonissima, condotta con Lauretta Masiero e Aroldo Tieri, 1960-61) al Teatro stabile di Genova, dove dal 1962 al ’66, sotto la guida di L. Squarzina si offre in una serie di interpretazioni di altissimo livello che vanno dal Sartre del Diavolo e il buon Dio a Goldoni dei Due gemelli veneziani ai Pirandello notevolissimi di Ciascuno a suo modo (Diego Cinci) e Non si sa come (Romeo Daddi), a Shaw di Uomo e superuomo , al protagonista della Coscienza di Zeno di Svevo: Con lui ci sono la Morlacchi, De Daninos, la Mannoni, la Villi, Camillo Milli: un ensemble di prim’ordine che segna indelebilmente l’attività dello Stabile genovese, il periodo felice del lavoro registico di Squarzina. Nel 1969-70 è in coppia con Carla Gravina nel dramma quotidiano di Joe Egg (una figlia spastica ridotta a un vegetale) nella commedia di P. Nichols, diretta da M. Missiroli, dove il disfacimento del rapporto coniugale di una coppia nella quale l’irrompere della tragedia mostra crudamente l’inutilità di un rapporto che si regge su fondamenta inesistenti prosegue l’indagine avviata sulla cellula americana da Albee con Chi ha paura di Virginia Woolf?. Per alcune stagioni fa compagnia con Valeria Valeri (L’anitra all’arancia di W.D.Home, 1973 replicata ancora con Fioretta Mari) poi ottiene un altro grande successo con Ciao, Rudy al posto di Mastroianni nella riedizione dello spettacolo di Garinei e Giovannini e con Il piacere dell’onestà di Pirandello, regista Puggelli: e Il giuoco delle parti , regista Marcucci; insieme a lui la nuova compagna, l’affascinante e intelligente Erika Blanc. Dal Pirandello, replicato più stagioni passa a Divorziamo! del vecchio Sardou e a Shylock del Mercante di Venezia scespiriano (1990). È una delle ultime fatiche, rincorso dal male che lo distrugge qualche anno dopo. In tv bisogna ricordare almeno il suo ritratto di Puccini. Sua figlia Gea è attrice: nella stagione 1988-89 in La signorina Giulia con la regia di E. Siciliano per lo stabile della Calabria; nel 1995 è in Tre donne alte di Albee con M. Malfatti e la regia di Squarzina. Nel 1996, per il Teatro Segreto di R. Cappuccio, è interprete di Nel tempo di un tango al festival di Benevento; quindi seguono, nella stessa compagnia, le riprese di Shakespeare re di Napoli e Desideri mortali.