Kern

Di famiglia ebrea d’origine ceca, Jerome Kern apprende i primi elementi della musica dalla madre, poi frequenta il New York College of Music (pianoforte e composizione), perfezionandosi con insegnanti privati in Europa (Heidelberg e Londra). Nella capitale inglese lavora negli uffici dell’impresario teatrale americano Charles Frohman, attivo nel campo della prosa e del vaudeville, adattando spettacoli musicali. Nel 1905, rientrato in patria, comincia a scrivere canzoni, che vengono utilizzate in vari spettacoli, con altri e poi da solo; in realtà la sua ricchissima produzione interessa tutte le forme del teatro musicale, di volta in volta definite `musical comedy’, `musical party’, `comedy with music’. Il suo primo risultato è The Red Petticoat , del 1912, che unisce il valzer dell’operetta classica e il ragtime. Basandosi su libretti di diversi autori – fra i più felici Oscar Hammerstein II, la coppia inglese Guy Botton e P.G. Wodehouse, e Anne Caldwell – Jerome Kern si afferma a partire dal 1913, anno dello spettacolo Oh, I say!, cui segue una fioritura di successi.

Nel 1915 firma ad esempio cinque spettacoli, fra cui Nobody Home, primo di una serie di commedie musicali intimiste, volutamente lontane dal fasto e dai grandi organici, di carattere decisamente moderno (adatte fra l’altro alla sala cui sono destinate, il Princess Theatre, capace di 300 posti). Appartengono a questo gruppo Oh, Boy! (1917), su un matrimonio tenuto segreto e una coda di equivoci buffi, il tutto ambientato a Long Island e con una musica ispirata al jazz (la canzone “Till the Clouds Roll By” acquista grande popolarità); Leave It to Jane (1917), una piacevole satira dei costumi inglesi; Have a Heart (ancora del 1917: di particolare rilievo la canzone “And I Am All Alone”); Oh, Lady! Lady! (1918). Firmata insieme a Victor Herbert è Sally , gran successo del 1920, vicenda di una Cenerentola moderna che un po’ esalta un po’ canzona la donna americana; dello stesso anno è The Night Boat (canzoni “Left All Alone Against Blues” e “Whose Baby Are You?”); del 1922 The Bunch of Judy (interpretata da Fred Astaire in coppia con la sorella Adele) e The Cabaret Girl (`prima’ a Londra: fa scalpore il numero in cui Dorothy Dickson canta a ritmo di fox-trot “Dancing Time”); del 1925 Sunny , il secondo grande successo degli anni Venti dopo Sally e prima di Show Boat . Sunny si ricorda oggi per i numeri (eseguiti da Marilyn Miller) “D’ye Love Me?” e “Who?”. Dopo Criss Cross (1926), nel 1927 è la volta di Show Boat , la commedia musicale più nota di K. e una delle più popolari in assoluto del teatro americano. Tratta da un romanzo di successo di Edna Farber, ridotto e versificato da Oscar Hammerstein II, contro tutte le convenzioni del teatro leggero racconta una storia complessa, una vera e propria epopea che riguarda quarant’anni di storia americana, vista attraverso gli occhi dei membri di una famiglia di teatranti che si spostano col loro battello-teatro lungo il Mississippi. Ha dunque un’anima drammatica e non si esime per esempio dal trattare problemi razziali: grazie all’eccellenza del testo e soprattutto delle melodie, Show Boat è un trionfo, con 572 repliche nello stesso teatro di debutto (Ziegfeld Theatre), senza contare le innumerevoli riprese. “Ol’ Man River”, la canzone che funge da Leitmotiv , a partire dall’edizione londinese diventa il cavallo di battaglia del grande attore e cantante nero Paul Robeson; ma occorre citare, fra gli altri brani, anche “Can’t Help Lovin’ That Man”, “Life Upon the Wicked Stage”, “Make Believe”, “You Are Love”.

I musical che seguono fatalmente non sono allo stesso livello, anche se annoverano titoli di tutto rispetto come Sweet Adeline (1929, con la torch song cantata da Helen Morgan “Why Was I Born?”); The Cat and the Fiddle (1931; 395 repliche) e Music in the Air (1932; queste ultime di ambiente teatrale ed europeo); Roberta (1933), su un vagheggino che eredita un negozio di mode a Parigi e si innamora di una dipendente, che poi si rivela una principessa russa (bellissima la canzone nostalgica “Smoke Gets in your Eyes”); Three Sisters (1934), Gentleman Unafraid (1938) e Very Warm for May (1939), portato in scena da Vincente Minnelli e da Hammerstein, autore del libretto). Dal 1933 K. è assorbito da Hollywood e collabora a diversi film con musiche originali, fra i quali: Tentazione bionda (Reckless, 1935), di Fleming; Amanti di domani (When You’re in Love, 1937), di Riskin; California (Can’t Help Singing, 1944), di F. Ryan. Due canzoni composte da K. per altrettanti film vengono premiate con l’Oscar: “The Way You Look Tonight”, per Follie d’inverno (Swing Time, 1936), di G. Stevens, e “The Last Time I Saw Paris” per Lady Be Good (1941), di N.Z. McLeod. Numerose le versioni per lo schermo di sue commedie musicali: tre versioni ha avuto Show Boat (1929, 1926 e 1951); il film Sally è del 1930, dello stesso anno (remake nel 1941) Sunny , ma l’operazione più riuscita è Roberta (1935) con la regia di W.A. Seiter e l’interpretazione di Fred Astaire e Ginger Rogers (per tale pellicola K. compone nuove canzoni). Sulla sua vita nel 1946 si realizza il film Nuvole passeggere (Till the Clouds Roll By). Continuatore di Victor Herbert e precedente immediato di Gershwin, K. resta nella storia del teatro musicale americano per la cospicua produzione, ispirata da una parte ai sentimenti d’amore e dall’altra ai ritmi febbrili della vita del Nuovo Mondo, con ricorso al jazz e ai ballabili in voga.