Karandash

Dopo gli studi di disegno, si diploma nel 1930 alla scuola del Circo di Mosca con la sua prima maschera, un `rosso’ tradizionale chiamato Vassia. Dal 1930 al ’34 acquista una certa notorietà con l’imitazione di Charlie Chaplin (come altri celebri clown dell’epoca, fra i quali Charlie Rivel). Nel 1934, al circo di Leningrado, l’esordio con la maschera definitiva di Karandash (in russo `matita’): un personaggio positivo, simile al `tramp’ americano; curioso, infantile, ingenuo, di animo aperto, buffo, ma buono. La maschera conserva i baffetti di Charlot, ma cambia il costume: pantaloni larghi con grandi tasche nere, giacca di quattro misure più grande, una camicia a righe col colletto inamidato, un lungo nastro al posto della cravatta, e soprattutto il caratteristico berretto in feltro a forma di cono. Prima della guerra esegue miniature comiche dei numeri che fanno parte dello spettacolo; negli anni del conflitto evolve verso la satira politica, con largo uso del testo e maggiore importanza della drammaturgia (con titoli quali Come i fascisti arrivarono a Mosca e ne fuggirono , Il rapporto del ministro per la propaganda Goebbels , Hitler e la mappa del mondo ). In seguito acquista ulteriore notorietà partecipando a numerosi cortometraggi comici diffusi in patria e a numerose tournée all’estero, con un repertorio apolitico e rinnovato: rimane celebre Un caso nel parco , nel quale rompe incidentalmente una statua di Venere e cerca di prenderne il posto per non farsi scoprire dal custode. Nominato nel 1969 artista del popolo dell’Urss, è considerato il maestro di molti grandi clown del dopoguerra, fra i quali Nikulin e Popov.