Jones

Poeta e saggista, negli anni ’60 assunse il nome di Imamu Amiri Baraka e fondò un movimento artistico, legato al nazionalismo nero, che considerava il teatro un’arma nella lotta per la liberazione della sua gente. A questo obiettivo dedicò non solo il suo lavoro di scrittore ma quello di animatore e direttore di teatri, a Harlem e a Newark. Le opere drammatiche con cui si impose Dutchman e Il cesso (The Toilet), entrambe del 1964 – ambientate in luoghi della realtà più squallida (una vettura della metropolitana e le latrine di una scuola superiore), fondevano realismo e simbolismo in una struttura e in un linguaggio di grande suggestione, che ne fecero brillanti esempi di teatro rituale; così fu anche per Messa nera (Black Mass, 1966) e La nave degli schiavi (Slave Ship, 1967). In seguito J. si staccò dal nazionalismo nero (cui aveva dedicato parecchie opere) per aderire al marxismo, come ne Il movimento della storia (The Motion of History, 1975).