Ichikawa

Appartenente a una dinastia di artisti (per questo nel 1963 ha aggiunto III al suo nome), dopo la laurea in letteratura giapponese si impone all’attenzione generale per la sua originale e personalissima interpretazione del canone kabuki. Dagli anni ’60 lavora per riformare il teatro nipponico attraverso la rivisitazione di classici della tradizione nazionale, nella prospettiva di un’ampia e profonda ricerca innovativa. Molteplici i livelli del suo intervento: dall’uso delle immagini video all’inserimento di spettacolari numeri acrobatici, dalla utilizzazione di una sofisticata attrezzatura scenica alla complessa tessitura della trama cromatica, dai funambolismi equestri di matrice circense alla studiata raffinatezza nella confezione dei costumi, dalla cura nella definizione della partitura vocale e gestuale ai virtuosismi di natura trasformistica. Aperto e coraggioso nella scelta dei collaboratori, spesso estranei alla tradizione kabuki, recentemente ha costituito il gruppo Nijuisseiki Kabuki Gumi (Kabuki troupe del XXI secolo), importante laboratorio di creazione artistica e formazione pedagogica. Tra gli spettacoli che hanno fatto di I. uno dei registi più interessanti e seguiti nel panorama internazionale si ricordano: Yoshitsune senbon zakura (1968), Kagamiyama gonichi no Iwafuji (1973), Oshu adachi gahara (1979), Nimayezoshi chushingura yotsuya kaidan (1980), Ryu-o (1989, in coproduzione con la Cina). Di particolare rilievo le sue regie di opere liriche: Il gallo d’oro di Rimskij-Korsakov (Parigi, Châtelet 1984) e Die Frau ohne Schatten di R. Strauss (1992).