Hilar

H. Bakule; Sudomerice u Bechyne 1885 – Praga 1935), regista ceco. Dopo il debutto nel 1911, fu segretario e direttore artistico del Teatro comunale di Praga e, dal 1921, regista e drammaturgo presso il Teatro nazionale. A quest’ultimo periodo appartengono alcune delle sue migliori regie, come Romeo e Giulietta di Shakespeare (1922) – in cui alla forte passionalità della recitazione dei protagonisti si contrappongono i movimenti stilizzati, da marionette, dei personaggi secondari – e gli ultimi due lavori, Edipo re di Sofocle (1932) e Il lutto si addice ad Elettra di O’Neill (1934). Dopo l’esordio, che richiamava lo stile di M. Reinhardt, H. si avvicinò all’espressionismo, esasperando la corrispondenza fra articolazione spaziale della scena e dizione delle battute. Regista dispotico, fautore della supremazia assoluta di questo ruolo sugli altri, fu spesso accusato di «eclettismo volubile» (Honzl) a causa della prevalenza della componente spettacolare su quella poetica nelle sue scelte registiche. Fra coloro che si ispirarono al suo lavoro vi sono alcuni dei registi cechi più famosi del periodo, come Frejka e Burian.