Hari

Dopo aver soggiornato nelle Indie olandesi, si ispirò allo stile giavanese per i suoi fantasiosi spettacoli, che destarono sensazione a Parigi, Vienna e Montecarlo. Nel 1912, alla Scala di Milano, partecipò (nel ruolo di Venere) al ballo di Marenco-Pratesi Bacco e Gambrinus : fu il momento più importante della sua carriera, unitamente alla partecipazione alle danze dell’opera Armida di Gluck nella stessa stagione. Presentatasi a Diaghilev, fu respinta e continuò a esibirsi in cabaret e locali notturni. Accusata di spionaggio dai francesi, fu fucilata al poligono di Vincennes nel 1917.