Gropius

A Weimar Walter Gropius è il fondatore e il direttore (dal 1919 al 1928) del Bauhaus, movimento attraverso il quale si tenta, praticamente e non solo teoricamente, di trovare un punto d’unione fra nuova tecnologia e arte, progettando stoffe, mobili, locomotive, case. Grande architetto razionalista, dopo l’esperienza di Weimar si trasferisce a Berlino e, alla presa del potere di Hitler, abbandona la Germania prima per l’Inghilterra e poi per Boston. G., in prima linea nel progettare un’edilizia abitativa popolare che ponga in primo piano la qualità della vita, ha lasciato una sua impronta importante nell’architettura teatrale anche se i suoi progetti di un Totaltheater non sono mai stati realizzati. In sintonia con la ricerca teatrale di Erwin Piscator, infatti, G. studia un teatro (di cui ci resta il modellino) dotato dei più sofisticati ritrovati tecnici ipotizzando un edificio ricco di praticabili, con diversi palcoscenici, in grado di rappresentare simultaneamente scene diverse. Lo spazio teatrale può trasformarsi in un gigantesco schermo dove proiettare diapositive, spezzoni di film nel quale lo spettatore si sente completamente immerso. Per questo pubblico del futuro G. studia anche speciali poltrone mobili che, grazie a un bottone inserito nei braccioli, possono essere orientate a piacimento. Cade così definitivamente in questo progetto, che situa lo spettatore al centro dell’evento scenico, la separazione fra platea e palcoscenico oltre che la convenzione della cosiddetta quarta parete su cui si regge il teatro naturalista.