Giehse

Cresciuta in una famiglia di mercanti ebrei, Therese Giehse studia recitazione a Monaco. A partire dal 1920 ottiene diverse scritture a Breslavia e a Monaco, alla Bayerische Landesbühne e allo Schauspielhaus. Dal 1906 al 1933 lavora con Falkenberg ai Kammerspiel di Monaco in ruoli quali la contessa Geschwitz nella Lulù di Wedekind (1928), la signora Peachum nell’ Opera da tre soldi e della regina Gertrude nell’ Amleto (1930). Nel gennaio del 1933, assieme a Erika Mann, inaugura a Monaco il cabaret antifascista Il macinapepe (Die Pfeffermühle) con uno spettacolo che viene poi rappresentato anche a Zurigo e in tournée in diverse città europee. Nello stesso anno emigra in Svizzera dove, dopo il 1937, lavora allo Shauspielhaus di Zurigo, la più importante scena libera di lingua tedesca a quel tempo. Vi interpreta Giocasta nell’ Edipo (1939), la madre in Nozze di sangue di García Lorca (1944) e lavora, con la regia di Hirsch e Brecht in Il Signor Puntila e il suo servo Matti (1948). Nel 1950 viene scritturata al Berliner Ensemble dove recita ancora nel Puntila . Lo stesso anno, con la regia di Brecht e Engel, è la protagonista di Madre Courage , che già in precedenza aveva interpretato a Zurigo. Tra Berlino e Zurigo lavora anche in drammi di Frisch e Dürrenmatt: del primo interpreta Don Giovanni o l’amore per la geometria (1953 e 1964); del secondo La visita della vecchia signora (1956). Nel 1970 interpreta La madre di Brecht per P. Stein alla Schaubühne di Berlino. A tale proposito Hennig Rischbieter scrive che attraverso di lei si esprimeva «…la quotidianità al di là degli eroismi, i desideri e i fardelli del proletariato, le miserie della piccola borghesia».