Fuller

Le sue esibizioni fantasmagoriche, attuate muovendo ampi veli sostenuti da bacchette e illuminati con effetti colorati, l’hanno imposta all’attenzione di poeti, artisti e musicisti, come Mallarmé, Rodin e Debussy. Tra i suoi brani più noti, che ne hanno fatto la ballerina simbolo del Liberty, si ricordano Serpentine Dance (1890), Fire Dance , The Butterfly . Dopo gli esordi nel varietà in America, è stata a Parigi, dove ha debuttato alle Folies Bergère (1892), a decretarle un grande successo, così come è avvenuto per le altre pioniere d’oltreoceano, Isadora Duncan e Ruth Saint Denis. Tra i nuovi brani, creati in Francia, spiccano: La danse de l’Archange , La danse des nuages , La danse du miroir , La danse phosphorescente , La danse ultraviolette . Ha poi fondato un suo gruppo femminile, che si è esibito al Metropolitan di New York e, in Italia, al Teatro di Torino (1926). Sperimentatrice delle tecnologie più avanzate del suo tempo, ha brevettato in Francia i suoi giochi policromi con la luce elettrica, cosa per cui è stata riconosciuta come caposcuola dell’illuminotecnica ed è stata vivamente apprezzata dai futuristi. Ha anche realizzato un proto-film di ombre, Shadow Ballet , presentato a Londra nel 1927, e ha scritto la propria biografia, Quinze Ans de ma Vie (1908). Oggi il suo influsso continua a farsi sentire attraverso le rielaborazioni delle sue danze da parte di soliste ispirate come la tedesca Brygida Ochaim.