Fini

La sua pittura è caratterizzata da una visione onirica tinta di erotismo, in cui paesaggi fantastici sono popolati di vegetazione e animali immaginari derivanti dalla mitologia fiabesca. Oltre alla pittura si è dedicata all’illustrazione di libri e al teatro, soprattutto al balleto. Fra i vari lavori teatrali ha realizzato la scenografia e i costumi per Les palais de cristal , rappresentato dal Balletto di Balanchine all’Opéra di Parigi nel 1945; Les demoiselle del la nuit , balletto di Jean Anouilh con coreografie di Roland Petit (Londra, Covent Garden e Parigi, Teatro Marigny, 1949); La vedova scaltra di Carlo Goldoni, per la regia di Giorgio Strehler (Milano, Piccolo Teatro e Venezia, La Fenice, 1953); Il piacere dell’onestà di Pirandello (Teatro Saint Georges, Parigi, 1954); Bérénice di Racine (Parigi, Teatro Marigny, 1955); L’importanza di chiamarsi Ernesto di Wilde (Parigi, Champs-Eljsées, 1955); Le mal court di Audiberti (Parigi, Théatre de la Bruyére, 1956); La petite femme de Loth di Tristan Bernard (idem, 1959); La parigina di Becque (Parigi, Comédie Française, 1960); Les bonnes di Genet (Parigi, Odéon, 1961); Il candeliere di Musset, con musiche di Jacques Ibert (Parigi, Comédie Française, 1966); Le balcon di Genet (Marsiglia, Théatre de Sud-Est, 1969).