Fantoni

Figlio d’arte, pur non avendo una formazione accademica, Sergio Fantoni inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo facendo l’imitatore per la radio, la comparsa al cinema e l’attore in ruoli di secondari al Piccolo Teatro di Roma e nella compagnia del Teatro d’Arte italiano di Gassman e Squarzina. Nel 1953 ottiene il suo primo ruolo impegnativo interpretando Giasone nella Medea di Euripide diretta da Visconti. Tra il 1955 e il 1956 lavora al Piccolo Teatro di Milano (La trilogia della villeggiatura di Goldoni, I giacobini di Zardi, entrambi per la regia di Strehler, Processo a Gesù di D. Fabbri diretto da O. Costa); quindi nel 1958 interpreta, ancora per la regia di Visconti, Uno sguardo dal ponte di A. Miller e, l’anno seguente, Figli d’arte di D. Fabbri. Dopo essersi dedicato per qualche anno al cinema e alla televisione, torna al teatro nel 1966 con I lunatici di T. Middleton e W. Rowley e Per Lucrezia di J. Giraudoux con la regia di L. Ronconi. L’anno seguente fonda la Compagnia degli Associati insieme a G. Sbragia, L. Vannucchi e V. Fortunato, proponendo un lavoro di rilettura critica dei testi classici (Ur-Faust di Goethe, Strano interludio di O’Neill, Edipo re di Sofocle, Caligola di Camus). Nel 1975 è impegnato nella sua prima regia con Lorenzaccio di A. de Musset di cui è anche interprete; sempre nello stesso anno, la sua compagnia si unisce all’Ater e realizza alcuni spettacoli con M. Placido, L. Fo, P. Mannoni (Il commedione di Giuseppe Gioacchino Belli di D. Fabbri, La potenza delle tenebre di Tolstoij, L’uomo difficile di H. von Hofmannsthal). Negli anni ’80, dopo lo scioglimento della compagnia, è sulle scene con Le tre sorelle di Cechov per la regia di De Lullo e Minna von Barnhelm di Lessing diretto da Strehler. Fonda La Contemporanea ’83, compagnia con la quale si dedica alla lettura di testi contemporanei di autori italiani (Annibale Ruccello, Manlio Santanelli) e stranieri (H. Pinter, T. Stoppard). Nel 1988 ottiene il premio Armando Curcio per il teatro con Orfani di Lyle Kessler. Nel 1992 interpreta I giganti della montagna di Pirandello per la regia di W. Le Moli e I soldi degli altri di J. Sterner diretto da P. Maccarinelli; quindi, nel ’94 recita in Come le foglie di Giacosa per la regia di C. Pezzoli. Torna alla regia nel ’96, dirigendo e interpretando Dal matrimonio al divorzio di Feydeau. Nel 1998 è al Teatro Due di Parma con Il caso Moro di Roberto Buffagni per la regia di C. Pezzoli. Notevole anche la sua attività cinematografica che lo ha visto impegnato con Visconti (Senso), Rossellini, Maselli, Montaldo, e che lo ha portato per tre anni a Hollywood. Da ricordare le sue interpretazioni televisive in Ottocento per la regia di A.G. Majano (1961) e in Delitto di stato con la regia di G. De Bosio.