Duhamel

Laureato in medicina, Georges Duhamel si dedicò principalmente all’attività di romanziere e saggista. Sposato con Blanche Albane, attrice del Vieux-Colombier, frequentò ambienti teatrali e per il teatro produsse alcuni drammi: La lumière (Odéon, 1911), Dans l’ombre des statues (Odéon, 1912), Le combat (Théâtre des Arts, 1913) e L’oeuvre des athlètes , una commedia messa in scena da Copeau (Vieux-Colombier, 1920) ebbero in Francia un certo successo, benché la fama di D. sia essenzialmente legata ai suoi romanzi `a ciclo’, raccolti successivamente in Vie et aventures de Salavin (1920-32) e La chronique des Pasquier (1933-45) e per la sua attività di direttore della rivista letteraria “Mercure de France”. Nel 1936 è stato eletto membro dell’Académie Française. Georges Duhamel drammaturgo fu soprattutto influenzato da Claudel, di cui i primi titoli appaiono una sorta di raffinata imitazione. Antoine, che incoraggiò Georges Duhamel a produrre per il teatro e mise in scena i suoi lavori, soleva piuttosto accostare il suo lavoro all’opera di De Curel. Generalmente la critica considera il suo miglior esito L’oeuvre des athlètes, lucida satira degli ambienti intellettuali parigini. D. si allontanò polemicamente dal teatro dopo il 1924 (data della sua ultima opera, la commedia La journée des aveaux, messa in scena dai Pitoëff), dichiarando nelle Lettres au Patagon (1926) che questo genere di attività, troppo legata a elementi quali la realizzazione scenica e la regia, era lontana dalla sua sensibilità artistica. Al teatro Georges Duhamel dedicò anche alcuni scritti teorici, tra cui un saggio sul Vieux-Colombier pubblicato dal “Mercure de France” nel 1913 e Pour la renaissance du théâtre , scritto programmatico per un teatro `del futuro’, pubblicato nel 1920.