Donn

Dopo aver danzato al Colón di Buenos Aires, dove aveva studiato, nel 1963 venne scritturato dal Ballet du XXème siècle; prediletto da Béjart, diventò il `numero uno’ della prestigiosa compagnia. Benché provenisse dal classico, D. era naturalmente portato al moderno; inoltre, lo studio e l’approfondimento della danza indiana contribuirono a dare al suo corpo una particolare grazia e morbidezza. A lui si deve la creazione dei ruoli più importanti di almeno una ventina di balletti béjartiani, tra i quali Bhakti , I Trionfi , Romeo e Giulietta , Molière imaginaire (fu il Re Sole), nonché Chant du compagnon errant ; è rimasta celebre anche la sua versione maschile e carica di sensualità del Boléro , danzato anche nel film di Lelouch Les uns et les autres. Dopo la lunga esperienza accanto al maestro marsigliese, durata fino ai primi anni ’80, tentò altre vie tra le quali la direzione del Balletto di Verdun e la coreografia. Diede alle scene Nijinskij, clown de Dieu , lavoro in cui bene espresse la follia del personaggio e al tempo stesso lo strazio e il senso di una fine, la sua, causata anzitempo dall’Aids che lo uccise. Grazie anche alla sua travolgente forza espressiva, non meno fiammeggiante di quella di Nureyev, D. è da considerare tra i massimi danzatori del secolo.