Don Lurio

Ballerino e coreografo. È aiuto di J. Robbins prima di lavorare per il palcoscenico di Broadway e per il varietà televisivo. A metà degli anni ’50 decide di lasciare New York per Parigi dove conosce la fama personale grazie alle coreografie in spirito esistenzialista approntate per il balletto di F. Sagan Appuntamento mancato (1956). Quel successo gli vale una scrittura presso la sede Rai di Torino per lo show Crociera d’estate (1957) in cui mette in mostra uno stile originale, ricco di verve e di humour, totalmente innovativo per i provinciali teleschermi italiani. Viene quindi chiamato a creare i balletti di molti varietà del sabato sera, nel ’59 in Canzonissima e nel ’61 in Giardino d’inverno , trasmissione nella quale dirige per la prima volta le gemelle Kessler. La coreografia ideata per il loro Da-da-um-pa , sigla d’apertura di Studio Uno (1961), entra nella storia del costume nazionale. Successivamente cura i numeri di danza di Stasera: Rita! (1965) e di Sabato sera (1967). Spesso si esibisce in prima persona sul teleschermo in coppia con la star di turno o alla guida dell’intero corpo di ballo della trasmissione. Davanti alle telecamere mette in gioco con smaccata autoironia il suo spassoso accento anglosassone, utilizzandolo in modo ancora più comico nei momenti canori. Gli viene universalmente riconosciuto il merito di aver fatto ballare tutti i personaggi della tv (fra gli altri Mina, G. Cinquetti, Milva, R. Pavone, P. Pravo, E.M. Salerno), trovando per ciascuno i movimenti più adatti. Porta il suo contributo anche al teatro musicale in spettacoli come Trecentosessantacinque (1963), allestimento in cui è in scena in prima persona, L’Assilllo infantile (con tre elle, 1966) e La sveglia al collo (1967). Per il piccolo schermo è ancora il coreografo di La vedova allegra (1968) nella versione di C. Spaak e di J. Dorelli, di Ma perché? Perché sì! (1972) dove compare anche come interprete e autore dei testi, e di Hai visto mai? (1973) dove esalta le movenze erotiche di L. Falana. Dopo l’esperienza con P. Baudo in Chi? (1976-77) rallenta la sua attività televisiva per dedicarsi all’organizzazione di tour di spettacoli e alla direzione di stage di danza. Negli anni ’80 lavora alla tv spagnola per tornare sui teleschermi della Rai con Pronto, chi gioca? (1985), Partita doppia (1992) e Quelli che il calcio… (1996). È autore di un paio di libri autobiografici.