Dodin

A. Dodine; Novokonznetsk, Siberia, 1944), regista russo. Nel 1966 si diploma all’Istituto del teatro di Leningrado e lavora come assistente alla regia in molti teatri, anche di Mosca, segnalandosi come uno dei più interessanti talenti della giovane generazione. Nel 1973 firma la sua prima regia al Teatro dei giovani spettatori di Leningrado: Con i propri ci si arrangia di Ostrovskij. A partire dal 1975 lavora al Piccolo Teatro di Leningrado, prima come regista e poi, a partire dal 1990, anche come direttore artistico. È al Piccolo che crea i suoi spettacoli più noti, allevando una compagnia affiatatissima di giovani attori: la regia di La casa , riduzione di un romanzo di F. Abramov (1980), viene definita «un evento teatrale di importanza nazionale». Sempre da un romanzo di Abramov è tratto un altro spettacolo, acclamato dalle platee russe ed europee e più volte premiato: Fratelli e sorelle (1985), dove vengono raccontate le vicende degli abitanti di un villaggio, dal dopoguerra all’inizio dell’era krusceviana, con emozionante coralità. Del 1986 è Il padrone delle mosche da William Golding, del 1987 Stelle al mattino di A. Galin, del 1988 Il vecchio , riduzione dal racconto di J. Trifonov. Altri tre spettacoli, con molti elementi sperimentali e soluzioni registiche originali, hanno fatto il giro d’Europa riscuotendo enormi consensi: Gaudeamus (1990), basato su un testo di S. Kaledin; I demoni (1992), dal romanzo di Dostoevskij; Claustrophobia (1994), riduzione da vari racconti di V. Sorokin, V. Erofeev, M. Charitonova. Gli ultimi due spettacoli sono basati su testi di Cechov: Il giardino dei ciliegi (1994) e Commedia senza nome (1997, tratto dal Platonov , testo incompiuto, ritrovato nell’archivio dello scrittore dopo la sua morte). D. ha anche diretto due spettacoli al Teatro d’Arte di Mosca: I signori Golovlëv , dal romanzo di Saltykov-Šcedrin (1984) e La mite , riduzione del racconto di Dostoevskij. Dal 1989 insegna regia all’Istituto statale di teatro, musica e cinema di Pietroburgo.