D’Ambra

Direttore artistico di compagnie e regista cinematografico, fu tra i più apprezzati romanzieri del primo Novecento, esprimendo uno stile assimilabile a quello francese dell’epoca. Raccolse i suoi romanzi più importanti in sette trilogie, tra le quali La trilogia della vita in due ( Il mestiere di marito, La professione di moglie e L’arte di essere amanti ). Come autore drammatico compose circa quaranta lavori, nel complesso poco incisivi. Tra questi vanno ricordati Il cavallino rosso (1928), Montecarlo (1929) e Solitudine (1936). Scrisse alcuni saggi e biografie romanzate sui protagonisti del teatro, e sul ruolo del critico polemizzò con Tilgher. La sua attività cinematografica meritò l’attenzione di Lubitsch e di alcuni autori nordamericani.