Coltellacci

L’inizio artistico è diviso tra i diversi interessi per la moda, la grafica, l’arredamento e la pittura, stimolato anche dai viaggi compiuti fin da giovane in Europa e negli Usa. Il debutto in teatro risale al 1945, quando realizza per Guido Salvini le scene di Rebecca , dal romanzo di Daphne Du Maurier. Nei primi anni del dopoguerra è a Parigi, dove disegna copertine per la rivista “Vogue”. Rientrato in Italia nel 1950 firma scene e costumi per La Bisarca , legandosi subito al genere della rivista-commedia brillante. Il suo stile è ricco di colori vivaci, interni lussuosi, echi di Broadway, abbigliamenti stravaganti, citazioni colte e concessioni al gusto popolare. Garinei e Giovannini lo associano ben presto alla loro ditta: per oltre trent’anni firma le scenografie di tutti gli spettacoli più importanti, tra cui Rugantino , Enrico ’61 , Rinaldo in campo , Ciao Rudy , Alleluja brava gente , Aggiungi un posto a tavola , Felicibumta , Bravo! Tra il 1948 e il 1953 è attivo al Piccolo Teatro di Milano, dove è tra i collaboratori di Strehler per La famiglia Antropus , La bisbetica domata , Riccardo III , Il misantropo ; negli stessi anni partecipa ad alcune `prime’ musicali di grande rilievo, da Il cordovano di Petrassi (Scala 1949, regia di Strehler) a Orfeo ed Euridice di Haydn (Firenze 1951). Al cinema lavora al fianco di Camerini in Ulisse (1953), di Mastrocinque in Alvaro piuttosto corsaro (1954), di Patroni Griffi in Metti una sera a cena (1968), nonché di Petri, Rosi e Monicelli. Nel suo curriculum figurano anche opere liriche come Aida (Arena di Verona, 1971, regia di S. Bolchi) e La Traviata che, nel 1979, rivisita in forma di romanzo d’appendice della Belle Epoque. Tra i suoi ultimi lavori va ricordata anche la riedizione di Il Ballo Excelsior di Marenco-Manzotti, con la regia di F. Crivelli (Scala 1975).