Ciampi

Inizia la propria carriera esibendosi in locali di provincia con un complessino di cui fa parte anche Gianfranco Reverberi, che diventerà autore di canzoni, suo produttore discografico oltre che estimatore. Presto, però, C. lascia l’Italia alla volta di Parigi, la capitale degli chansonnier, dove si fa ben presto conoscere come `Piero Litaliano’. Va, quindi, in Spagna, Inghilterra e Irlanda prima di tornare nuovamente in Italia, dove, in un momento di forte espansione del mercato discografico sembra esserci posto per le sue poesie cantate. Con l’aiuto di Reverberi e Franco Crepax, pubblica, così, prima il 45 giri Lungo treno del Sud e poi, nel 1970, Tu no Barbara non c’è . In entrambi i casi l’esito è deludente, ma sarà l’album Piero Ciampi a valergli le prime segnalazioni. L’album esce in veste speciale, con testi, poesie e ventuno tempere dell’amico-pittore Aldo Turchiaro e assieme a Io e te abbiamo perso la bussola, album successivo del 1973, anch’esso arricchito di un volume di poesie, suscita molta curiosità e interesse di critica. Tuttavia C. sembra, a questo punto, più interessato a continuare le sue frequentazioni con pittori, attori e poeti che ad inseguire il successo nel mondo della canzone. Così, né la pubblicazione di altri album di discreto successo, tra cui, Andare camminare lavorare (1975), né l’aumentato interesse riservatogli dall’ambiente dello spettacolo, sono in grado di fermare la corsa alla distruzione attraverso l’alcool di questo `artista impossibile’ dal talento geniale e disordinato. Le sue esibizioni erano, più che concerti, delle vere e proprie performance d’artista , che pur non riuscendo ad adeguarsi alle regole del mercato, si afferma comunque attraverso la sua poesia del quotidiano, il suo `canto dolente’.