Carini

Nel 1893 entrò nella compagnia Andò-Leigheb, passando nel 1895 alla Reiter-Leigheb come primattore. Dal 1903 diresse e lavorò in alcune delle migliori compagnie (Virginia Reiter, Tina Di Lorenzo e Armando Falconi, Gramatica-Piperno-Gandusio, Carini-Gentilli-Dondini). Raggiunse il successo con Amanti di M. Donnay, accanto a Virginia Reiter; venne definito da alcuni critici come l’attore più dotato di quegli anni. Nel 1921 creò una propria compagnia, con cui lavorò per dieci anni insieme alla seconda moglie, la primattrice Nera Grossi; tornò poi al capocomicato con le sorelle Gramatica, con A. Betrone e M. Melato, con F. Mari, con W. Capodaglio. Ebbe continuo favore in patria e all’estero, soprattutto in Sudamerica. Tra le sue interpretazioni di maggior rilievo, Napoleone in Madame Sans-Gêne di Sardou, Bito nella Messalina di P. Cossa, Figaro nel Matrimonio di Figaro di Beaumarchais, Il figlio dell’amore di H. Bataille e L’abito verde di R. de Flers e A. Caillavet.