Caprioli

Interprete versatile, a suo agio sia nei ruoli drammatici sia in quelli brillanti, Vittorio Caprioli si diploma all’Accademia d’arte drammatica di Roma e debutta nel 1942 con la compagnia Carli-Racca, lavorando con De Sica, Besozzi e Vivi Gioi nella commedia I giorni della vita di William Saroyan. Esordisce al Piccolo Teatro di Milano nel 1948 ne La tempesta di Shakespeare (regia di Strehler) e subito dopo interpreta Il corvo di Carlo Gozzi (1948-49). Resta a Milano fino al 1950, ottenendo parti importanti in Questa sera si recita a soggetto , I giganti della montagna di Pirandello e La famiglia Antropus di T. Wilder. In seguito ritorna al repertorio degli inizi, lavorando con Ettore Giannini in Carosello napoletano . Nel 1950 fonda con Alberto Bonucci e Franca Valeri il Teatro dei ? Gobbi, primo fortunato e raffinato esempio di cabaret all’italiana, che diventa una pietra miliare del genere per i futuri comici. Nel 1954 interpreta la prima assoluta italiana di Aspettando Godot di Beckett e firma la regia di Le catacombe , C’è speranza nel sesso e Meno storie , scritti e interpretati da Franca Valeri. Successivamente decide di allontanarsi dal teatro per dedicarsi, sia come attore sia come regista, al cinema, ottenendo discreti risultati. Dapprima partecipa come interprete a Le luci del varietà diretto da Lattuada (1950) e Zazie nel metrò (1960), dal romanzo di Quenau, per la regia di Louis Malle. Seguiranno Leoni al sole (1961), Parigi o cara (1962), Scusi, facciamo l’amore? (1968), Splendori e miserie di Madame Royale (1970) e Vieni, vieni, amore mio (1975). Torna poi definitivamente al teatro con ragazzi irresistibili di Neil Simon, Mercadet l’affarista di Balzac e La bottega del caffè di Goldoni. La sua ultima e importante interpretazione è la Trilogia del teatro nel teatro di Pirandello con la regia di Patroni Griffi.