Brusati

Franco Brusati ha cominciato a lavorare nel cinema come sceneggiatore e come regista. Ma nel 1959, al Teatro Valle di Roma, ottiene un grande successo con Il benessere, scritta in collaborazione con Fabio Mauri, che lo rivelò come autore dai dialoghi raffinati, dalla scrittura per immagini, ricca di tensioni interiori. Seguì un altro successo: La fastidiosa, che vinse il premio Idi nel 1963, con al centro anche qui una figura femminile che cerca di inserirsi nella vita del marito e del figlio, con premure e sollecitudini che finiscono per infastidirli. Nel 1966 scrive Pietà di novembre, la vicenda di un giovane mediocre che, nella disperata ricerca di identità, approda al delitto. Seguirono: Le rose del lago (1974); La donna sul letto (1984), Conversazione galante (1987). La drammaturgia di Brusati ha un vero respiro europeo; abile nella scrittura come nelle metafore, ricca di ‘immagini’ borghesi, si caratterizza per l’uso raffinato dei dialoghi. Come regista cinematografico ottiene un discreto successo con I tulipani di Haarlem (1971) e Pane e cioccolata (1974); non ripetuto con Il padrone sono me (1956), da un romanzo un tempo famoso di Panzini e Il disordine. Divertente e feroce, aperto alla commedia brillante, a volte tenera, a volte disperata, Brusati è certamente uno dei nostri migliori commediografi, non solo per la qualità dello stile, ma per aver svecchiato la nostra drammaturgia dalla tradizionale barriera del naturalismo. Le sue commedie hanno avuto grandi interpreti e grandi registi, da L. Adani ad E. Magni; dalla Proclemer, alla Aldini, da Ricci a Randone, da Albertazzi a Ferzetti, da Squarzina a Missiroli.