Brus

Artista nichilista e radicale dell’Azionismo viennese. Gunter Brus studia a Vienna all’Istituto di arti applicate e soggiorna per un anno e mezzo in Spagna nel 1960. Vede gli espressionisti americani alla Biennale di Venezia ed è impressionato da Kline. Ritornato in Austria dipinge lavori infornali, ma è soprattutto interessato all’immissione del proprio corpo nel processo pittorico. Conosce Otto Muhl. Prende le distanze dal Blutorgelmanifest `Manifesto dell’organo di sangue’ di Muhl, Nìtsch e Frohner. È un periodo di gravi problemi economici. Nel 1964 Brus compie la sua prima Action di Autopìttura: Ana (che viene ripresa dal cineasta sperimentale Kurt Kren). È il primo performer a usare il proprio corpo-medium come superficie pittorica.

Del 1965 è Malerei, Selbstbemalung, Selbstverstummelung (Pittura, autopittura, automutilazione), titolo che compendia il programma artistico di Brus. In Wiener Spazierengang (Passeggiata viennese), Brus, con il corpo completamente dipinto di bianco diviso in due metà da una striscia nera, passeggia per l’Innerstadt, nel cuore storico di Vienna. Nel 1968 partecipa a Kunst und Revolution all’università viennese e ne esce uno scandalo alimentato dalla stampa locale. Brus viene condannato a sei mesi di reclusione per «Vilipendio dei simboli della Nazione e offese al pudore e alla morale». Sfugge alla condanna trasferendosi a Berlino. Del 1970 è Zerreissprobei (Prova di lacerazione) in cui l’artista porta a estreme conseguenze la pratica autolesionistica.