Bondy

Dopo aver studiato a Parigi alla scuola di Jacques Lecoq, Luc Bondy nel 1969 comincia a lavorare in Germania. In questo periodo mette in scena: Le sedie di Ionesco (Norimberga, 1972); Leonce e Lena di Büchner (Düsseldorf, 1972); Come vi piace di Shakespeare (Wupertal, 1973); Stella di Goethe (Darmstadt, 1973). In particolare, Il mare di E. Bond (Monaco, 1973) è molto apprezzato dalla critica. In seguito lavora a Francoforte – La volubilità dell’amore di Marivaux (1975) – e a Berlino, alla Schaubühne, diretta da Peter Stein (Non si scherza con l’amore di A. de Musset, 1977). Agli inizi degli anni ’80 si devono a Luc Bondy altre interessanti messe in scena: Yvonne, principessa di Borgogna di Gombrowicz e Giorni felici di Beckett (Colonia, 1981); Così fan tutte di Mozart (Bruxelles, 1984). Nel 1984 Patrice Chéreau ospita a Nanterre Terra straniera di Schnizler, il primo spettacolo di Bondy realizzato in Francia, dove in seguito presenta: I racconti d’inverno di Shakespeare, nella traduzione di Koltès (Avignone, 1988); Il cammino solitario di Schnitzler (Parigi, 1989); John Gabriel Borkman di Ibsen (Parigi, 1993); Giocare col fuoco di Strindberg (Parigi, 1996). B. svolge un importante ruolo di tramite culturale tra Francia e Germania, presentando al pubblico tedesco Il trionfo dell’amore di Marivaux (Berlino, 1985); Il misantropo di Molière (1987); L’illusionista e Sogniamo! Di Guitry (1995). Inoltre ha curato la regia di numerosi drammi di Botho Strauss – Kalldewey (Berlino, 1982); La guida (Berlino, 1986); Il tempo e la camera (Berlino, 1989); Il coro finale (Berlino, 1992); L’equilibrio (Salisburgo, 1993) – di molte opere liriche: Così fan tutte (Bruxelles, 1984); L’incoronazione di Poppea di Monteverdi (Bruxelles, 1989); Don Giovanni di Mozart (Vienna, 1990); Salomé di Strauss (Salisburgo, 1992); La ronda di Philippe Boesmans (lo stesso B. è autore del libretto, tratto dal dramma di Schnitzler; Bruxelles, 1993); Le nozze di Figaro di Mozart (Salisburgo, 1995); Don Carlos di Verdi (Parigi, 1996).