Böll

Conosciuto soprattutto per la sua produzione narrativa, che gli valse il premio Nobel nel 1972, scrisse anche due drammi, Un sorso di terra (Ein Schluck Erde, 1962) e Lebbra (Aussatz, 1971), in cui la critica della società contemporanea si arricchisce di visioni allegoriche, senza perdere la tensione morale che caratterizza anche l’opera narrativa. In Un sorso di terra (di cui ricordiamo l’allestimento italiano curato dal regista G. De Bosio per Emilia Romagna Teatro, 1978-79), l’umanità, sconvolta da una catastrofe che ha trasformato il mondo in un’immensa distesa d’acqua, è ridotta a pochi individui, legati da sterili rapporti di gerarchia, i cui gradi sono contraddistinti da un diverso colore. Dai gradi infimi, i kresti, conservatori della memoria del passato, proviene tuttavia l’istanza di riscatto del mondo, evidenziata in un linguaggio semplice e arcaico. Il tema dei contrasti fra l’individuo e il potere compare anche in Lebbra , con i toni della satira.