Boal

Augusto Boal si forma come teatrante a New York tra la Columbia University e l’Actor’s Studio. Quindi torna in patria dove dal 1956 dirige il Teatro Arena di S. Paolo, innestando elementi della teoria brechtiana e principi stanislavskjiani sul tronco della tradizione scenica brasiliana. Con Revoluçao na America del 1961 inaugura una stagione di teatro innovativa, socialmente e politicamente impegnata, che viene contrastata dal regime militare fino alla cattura, alla tortura fisica e infine alla condanna all’esilio. Trasferitosi in Europa sviluppa attraverso i suoi prestigiosi workshop, ospitati anche da grandi istituzioni accademiche, la sua riflessione sul teatro come pratica scenica dal potenziale rivoluzionario. Tra i suoi drammi più importanti si ricordano Mulher magra, marido chato (1957), Josè, do parto a sepultura (1962), mentre tra gli allestimenti si segnalano quelli realizzati negli anni ’60 in collaborazione con Gianfranco Guarnieri su classici di Lope de Vega e Gogol’. Sperimentatore accanito e ideologo marxista, B. è anche autore di saggi teorici sui principi e le tecniche dell’arte scenica: Categorìas de teatro popular (1972), Técnicas latinoamericanas de teatro popular (1975). Il suo Teatro do oprimido (1979) è internazionalmente riconosciuto come modello teorico di teatro rivoluzionario.