Betti

Laura Betti inizia la carriera come cantante jazz. Dopo un’esperienza di cabaret con W. Chiari – tra un recital di canzoni su testi di Buzzati, Calvino, Cederna, Fortini, Siciliano, e l’interpretazione di se stessa ne La dolce vita di Fellini – debutta nel 1955 in teatro con Il crogiolo di Miller diretta da Visconti (che le consiglia di abbreviare il cognome), quindi è nel Cid di Corneille con E.M. Salerno e ne I sette peccati capitali di Brecht-Weill. Determinante, tanto nella vita quanto nella carriera, l’incontro con Pasolini (che la dirige in Teorema e Orgia , Teatro stabile di Torino, 1968) in memoria del quale – oltre che a occuparsi della Fondazione ‘P.P. Pasolini’ – ha portato in tournée Una disperata vitalità , nella stagione 1996-97, uno spettacolo di liriche e testi. Definita negli anni ’60 la ‘Juliette Greco italiana’, attrice soprattutto cinematografica (Teorema, 1968; Nel nome del padre, 1971; Sbatti il mostro in prima pagina, 1972; Allonsanfan, 1974; Novecento e Vizi privati e pubbliche virtù, 1976; Il gabbiano, 1977; Il piccolo Archimede, 1979), ha fatto propri atteggiamenti provocatori e messaggi dissacranti, senza mai tradire la schietta immediatezza della terra d’origine.