Bassano

Dedicò vasta parte della sua produzione alla ricostruzione di ambienti, tipi e situazioni della sua città. Le vicende che narra sono spesso frutto di scontri generazionali e, se da un lato ricoprono la funzione di cronaca di un’epoca, dall’altra sono pervase da un’aura poetica. Come supporto alle sue trame, B. utilizza anche alcune favole comiche tradizionali, che servono per vivacizzare il racconto. Nell’ultima parte della sua produzione si ritrovano temi cari al movimento crepuscolare, come in Vento d’agosto (1974), dove si evidenzia il contrasto tra l’uomo e la natura. Il linguaggio di B. non è lineare, si muove su diversi livelli e tocca punte di surrealismo. Alcuni titoli: Un uomo sull’acqua (1927), Le lenticchie (1928), La sirena del mare (1929), Maschio (1935), Sole per due (1939), È passato qualcuno (1939), Boccone amaro (1939 ), Il domatore (1940), I ragazzi mangiano i fiori (1941), La ragazza della giostra (1948), Uno cantava per tutti (1949), Come un ladro di notte (1953), Il pellicano ribelle (1953), Un istante prima (1959), Il porto di casa mia (1960), La grande nave (1960), La bella Rosin (1961).