Almirante

Figlio d’arte, ebbe una rapida ascesa accanto ad alcuni fra i più importanti attori del primo Novecento (A. Sainati, C. Dondini, G. Tumiati). Fu caratteristica la sua recitazione sillabata. A partire dal 1921 entrò nella Compagnia diretta da D. Niccodemi, dove si distinse soprattutto nel ruolo del Padre nei pirandelliani Sei personaggi in cerca d’autore , ma anche in ruoli minori quali quello di Succianespole ne Gli innamorati di Goldoni. Nel 1928 diede vita con la Rissone e Tofano a una sua formazione, nella quale recitò anche la sorella Italia Almirante Manzini. Svolse per la stessa compagnia anche attività di regista o di `inscenatore’ come si diceva allora (Marco Praga lo definì: «maestro di disciplina scenica»). Fu successivamente nella Tofano-Pagnani-Besozzi, e di Tofano fu il brillante interprete delle sue pièce legate al personaggio del Signor Bonaventura. Vasto il repertorio di A.: fra i classici recitò anche Volpone di Ben Jonson; spaziò dagli autori francesi (Sardou, Capus, Aimée, Achard) ai nuovi autori italiani, ivi compresi Fausto Maria Martini, Luigi Antonelli, Sabatino Lopez, Luigi Chiarelli ( Fuochi d’artificio ). Più che sul versante drammatico fu buon interprete nel genere comico, al quale recò grande duttilità. Al sorgere a Roma dell’Accademia d’arte drammatica tenne la cattedra di recitazione. Nel 1948 fu nel cast, tutto grandi nomi, di Rosalinda (Come vi piace) di Shakespeare con la regia di Visconti. Soprattutto negli anni a cavallo del periodo bellico si dedicò anche al cinema (fra gli altri: Batticuore , Il cappello da prete , Scampolo ).