Albertini

Edda Albertini esordì molto giovane e tutta la sua carriera fu contrassegnata da un notevole potenziale drammatico e dal rapporto con i più grandi registi. Nel 1949 è al Piccolo Teatro diretta da G. Strehler in Questa sera si recita a soggetto e Arlecchino servitore di due padroni , poi a Roma, diretta da G. Pacuvio nel Processo da Kafka; nell’estate del 1950 è Giulietta a Verona diretta da G. Salvini, spettacolo ripreso nella stagione successiva con la compagnia del Teatro Nazionale a fianco di V. Gassman (Romeo) con il quale interpreta anche una incantevole Solvejg nel Peer Gynt di Ibsen. Seguono: Gli straccioni di A. Caro; Anna per mille giorni di R. Anderson; Il giocatore e Ispezione di U. Betti; Intrighi d’amore del Tasso e Giovanna e i giudici di T. Maulnier (a San Miniato), dove accanto alla Giovanna incatenata di Vivi Gioi è l’apparizione gloriosa della guerriera. Capace di passare da figure giovani e luminose a torve e complesse psicologie, è stata la serva nera con la Proclemer-Albertazzi di Requiem per una monaca e Regina negli Spettri di Ibsen. Nell’agosto del 1987 fu applaudita protagonista sui palcoscenici della Cina, dove era impegnata in Il campiello di Goldoni.