Abbott

Già allievo di G.P. Baker all’università di Harvard, debuttò sulle scene nel 1913 ( The Misleading Lady ) e, fino al 1989, anno del suo ritiro definitivo, partecipò a oltre 130 spettacoli, molti dei quali di successo, guadagnandosi l’appellativo di Mister Broadway: Daddies (1918), Zander the Great e The White Desert (1923), Processional (1925) dove suscitò scalpore il suo ruolo di fuorilegge che scappa dal carcere dentro una bara. Fecero epoca melodrammi come Broadway (con P. Dunning, 1926), farse come Tre uomini su un cavallo (Three Men on a Horse, con J.C. Holm, 1935), oltre a molti vivacissimi musical (di cui fu spesso anche librettista) per compositori quali Richard Rodgers, Leonard Bernstein e Frank Loesser ecc., soprattutto fra gli anni ’30 e ’50: On Your Toes , 1936; The Boys from Syracuse , 1938, considerato il suo capolavoro; Pal Joey , 1940 (di cui in Italia è nota la versione cinematografica con F. Sinatra, R. Hayworth e K. Novak); Look Ma’, I’m Dancing , 1948; Call me Madam , 1950; The Pajame Game , 1954, con le coreografie dell’esordiente Bob Fosse. Come regista teatrale ha allestito decine di spettacoli, tra cui: Chicago (1926), The Great Magoo (1932), il patriottico John Brown (1934). Di molti ne è stato anche il produttore. Per la Paramount ha diretto anche film, all’inizio del sonoro: Le vie del cielo e La piovra (1929), The Sea God (1930). Nel 1963 pubblicò un’autobiografia, Mr. Abbott . Caratterizzavano le sue regie una perfetta efficienza tecnica e uno straordinario senso del ritmo, applicati a testi propri (scritti spesso in collaborazione con altri) o a copioni altrui da lui rivisti e adattati alle esigenze del teatro commerciale.